venerdì 17 febbraio 2012

LA SENTINELLA DEL CANAVESE – 15/02/2012

Silvio Enrico Mille gare e tante coppe
Podismo, i protagonisti. Per l’eporediese anche l’Ivrea-Mombarone vinta a 23 anni

IVREA
Nel panorama del podismo canavesano, sport in netta crescita negli ultimi anni, figura di spicco è certamente Silvio Enrico, atleta quarantanovenne ancora in attività, che vanta in quasi quarant'anni di carriera podistica un curriculum ricco di qualificate partecipazioni a gare nazionali e internazionali con significative vittorie. Nonostante il palmarès di tutto rispetto, non è mai stato intervistato: tocca quindi a noi rompere il ghiaccio. E lo facciamo con piacere, nella sua abitazione di via Rossini, a Ivrea.
Silvio, ha appena compiuto 49 anni, ci può raccontare quando si è avvicinato a questo duro sport e con quali intenti?
«Ho iniziato a correre all'età di 10 anni partecipando ai Giochi della Gioventù nella mia città. Ho istintivamente scoperto una certa predisposizione sin da ragazzo alle gare di resistenza. Dopo alcuni anni in pista nelle categorie allievi e junior, mi sono dedicato da senior alle competizioni su strada che mi appassionavano maggiormente e in cui ottenevo buoni risultati. Quindi, se l'inizio è stato caratterizzato dalla passione, questa si è poi arricchita di un sano spirito agonistico che mi ha accompagnato per moltissimi anni ricchi di soddisfazioni, nonché di lusinghieri successi. Ho partecipato ad almeno mille corse su varie distanze».
Quali sono stati i momenti sportivi nel senso più ampio da mettere in cornice?
«Sicuramente uno dei successi più prestigiosi l'ho conseguito nel 1986, a soli 23 anni, nella classica e durissima corsa in montagna Ivrea-Mombarone con un ottimo riscontro cronometrico. A questa vittoria è seguita nell'anno successivo quella nella maratona di Ginevra con un tempo inferiore alle 2 ore e 28 minuti: prestazione che ho migliorato a Cesano Boscone nel 1987 ottenendo un record personale di tutto rispetto, 2h23'37". Ho naturalmente patito anche momenti di delusione: in particolare quando giunsi secondo sia nella bellissima Corsa 5 Laghi di Ivrea staccato di soli 11", sia in un'altra Ivrea-Mombarone a soli 18" dal vincitore».
A proposito di “Momba”, dopo averla vinta, oggi con quale propositi vi partecipa?
«Non certo con l'ambizione di importanti performance. Ma lo spirito iniziale è rimasto intatto. Si tratta ora di una sfida tra me e la montagna, che ho conquistato e che merita rispetto. Inoltre sono vicino alla trentesima partecipazione, avendone 27, per cui è questo il mio prossimo traguardo».
Cosa pensa di questa disciplina e della sua evoluzione?
«Il podismo è uno sport di fatica e chi desidera ottenere risultati discreti deve allenarsi con continuità e metodo; forse per questo i giovanissimi lo evitano. Comunque attira molti appassionati poiché lo considerano salutare. Inoltre è amato per i caratteristici percorsi suggestivi e di notevole impatto naturale. Si tratta, poi, di uno sport che permette forti aggregazioni».
Il suo futuro è ancora da indomito podista o ha altri progetti?
"Ovviamente desidererei correre il più a lungo possibile e comunque restare nell'ambiente; già ora seguo alcuni podisti, mettendo a disposizione la mia esperienza. Inoltre faccio lo speaker in gare di un certo livello».
Un modo come un altro per restare sempre nel giro.
Gianpiero Perlasco

2 commenti:

  1. Sinceramente non lo conoscevo, complimenti per la carriera agonistica!!

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  2. Grande Silvio, anche se quest'intervista mi sembra un po' trasformata, lui non è così spacchiuso!

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